L’impianto TV che si rispetta diventa “multicast”

9/10/2018 13:07:19
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L’impianto TV che si rispetta diventa “multicast”

In una precedente news abbiamo cercato di descrivere il nuovo scenario di “cambiamento tecnologico” della comunicazione digitale e quali cambiamenti questo comporta nella realizzazione dell’impianto TV che deve condividere la propria funzionalità con la rete Internet. Vediamo perché questo diventa obbligatorio.



La rete internet consente una multimedialità alla portata di tutti: consente a tutti di poter ascoltare trasmissioni radiofoniche o televisive, vedere video, partecipare a videoconferenze. 

Se questo venisse trasmesso in modo “tradizionale” (come qualsiasi pacchetto IP della navigazione Web) attraverso la rete, questa dovrebbe avere ingenti risorse di elaborazione, di memoria e di banda perché questi contenuti sono trasmessi nella modalità “unicast”: lo stesso contenuto richiesto contemporaneamente da più utenti deve essere replicato tante volte per quante sono le richieste degli utenti.  

Per ottimizzare la distribuzione dello stesso contenuto che deve raggiungere contemporaneamente più utenti si sono implementate nella rete quelle tecniche definite «multicast»

La sorgente di un flusso informativo con molti destinatari emette una sola volta i pacchetti IP indirizzati a gruppo di utenti (multicast).

Tali pacchetti vengono recapitati a tutti i destinatari attraverso i meccanismi di instradamento forniti da appositi router multicast che duplicando i pacchetti solo sui router in cui i percorsi si diramano.

Una applicazione basata sulla tecnica “multicast” è lo “streaming” (video, audio, …)

Il concetto basilare delle tecnologie di streaming è:

  • comprimere e dividere i file multimediali in tanti piccoli pacchetti,
  • consentire la visualizzazione e/o l'ascolto continuo del contenuto mentre viene ricevuto, senza doverne aspettare il download completo con grande occupazione di memoria per sull’hard-disk del PC. 

Nella rete devono essere attivati particolari router detti «mrouter»: router che realizzano collegamenti con la capacità di duplicare le informazioni solo dal mrouter quando devono essere inviate a più client (o altri router) contemporaneamente, mentre a monte il flusso rimane «uno unico per tutti» con grande risparmio di banda.

I servizi IP multicast sono stati introdotti su Internet a partire dal 1991 e a marzo 1997 erano già più di 3000 i server Mbone attivi.

Così basta collegarsi al sito Web per assistere ad una trasmissione «in diretta» oppure «on demand»: non c’è da memorizzare nulla, basta rimanere collegati ad Internet

Così la multimedialità è sempre più alla portata di tutti grazie alla rete Internet: poter ascoltare trasmissioni radiofoniche o televisive, vedere video, partecipare a videoconferenze.

La trasmissione in Multicast è nata quindi per adattare alla rete la modalità di distribuzione della televisione tradizionale (broadcast).

Ecco perché le applicazioni “televisive” devono raggiungere “il televisore” nella sua nuova dimensione “multimediale” attraverso la rete oltre che dall’impianto TV.

Tutto questo non può essere delegato in modo “facile” al semplice router di casa “autoconfigurato” in modalità semplificata (wizard): il crescente numero di access point presenti negli edifici, nei condomini deve essere gestito in modo “professionale” e creati in modo più funzionale possibile i punti di interazione tra presa TV e collegamento Internet.

Questa esigenza diventa ogni giorno sempre più necessaria. Buon Lavoro!