Realizzare impianti TV nello scenario di riassegnazione delle frequenze e di cambiamento tecnologico

18/9/2018 13:00:00
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Realizzare impianti TV nello scenario di riassegnazione delle frequenze e di cambiamento tecnologico

Nel nuovo scenario di “cambiamento tecnologico” della comunicazione digitale e della redistribuzione delle frequenze cosa cambia nella realizzazione di qualsiasi impianto TV?

 Cerchiamo di individuare tre elementi fondamentali che devono essere coinvolti.



Primo elemento: lo scenario e gli attori

Pay TV: accordo SKY- Mediaset: tutta la pay TV italiana è in SKY, ma SKY oltre che SAT, diventa TV digitale terrestre in chiaro e pay oltre che Tv “in rete”.

TV generalista “in chiaro”: Mediaset sviluppa la propria vocazione commerciale “in chiaro” sulla DTT (vedi nuova programmazione rete4) ma sta tornando anche sul satellite sotto l’ombrello SKY; La7 continua nella sua politica di affermazione sul mercato della TV generalista; quali altre TV private nazionali e/o locali ci ritroveremo nel 2022

RAI: molto attenta allo sviluppo di contenuti su “multipiattaforma” con ampliamento di canali “in chiaro” sulla Tv digitale terrestre e verso il 4K, sta modificando i propri mux per adattare la propria rete distributiva allo switch off delle frequenze nella banda dei 700MHz.

TV SAT: mantiene la sua proposta criptata ma “free” da satellite con una pigra vocazione di ampliamento di offerta.

Tutti i giorni si annunciano accordi tra provider: accordo tra Netflix e Sky, tra DAZN e SKY, tra Mediaset e Netflix …

Anche la “Radio” ritrova elementi di successo.

Nuovi operatori si stanno fortemente proponendo sulla rete ultra-larga banda:

Vodafone sta lanciando in Italia servizi di Pay TV oltre che di banda ultra-larga sia wired che wireless. Liberty Media acquisisce Cattleya (Italia). Nel mondo delle Internet Company è stata lanciata la nuova piattaforma Facebook, Watch con contenuti premium. Apple parte con la nuova AppleTV in 4K. Amazon e Microsoft producono un accordo sulla intelligenza artificiale per rendere fruibili i loro contenuti sulle loro piattaforme Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft.

Conclusione: la TV diventa sempre più multipiattaforma e il televisore sempre più “smart”, ma non più l’unico terminale di fruizione di contenuti che una volta erano pensati solo per il buon vecchio Televisore.

 

Secondo elemento: l’utente

Qui il discorso si fa molto complicato a causa delle età, delle generazioni, del livello di “adozione” del digitale, dell’acquisizione delle abilità di utilizzo dei dispositivi: telecomando, smartphone, Personal computer, tablet, …

Sicuramente è necessaria una “guida” che aiuti l’utente nelle proprie scelte attraverso i “cambiamenti tecnologici” sia di trasporto che di interfaccia utente (dispositivi).

Conclusione: l’utente, indipendentemente dalla sua “capacità tecnologica” deve sempre poter, nel migliore dei modi, rispondere alle proprie necessità. Un esempio su tutti per noi italiani è per esempio la possibilità di vedere la partita di calcio, ma non solo.

 

Terzo elemento: soluzioni tecniche di impianto TV.

Da questa breve analisi quali principi estrapolare per la realizzazione dell’impianto TV?

Crediamo che sia facile evidenziare che la situazione subisce costantemente cambiamenti nel tempo, nelle tecnologie, nel canale di comunicazione, nei costi: la soluzione di impianto deve avere il primo fondamentale vincolo delle “dinamicità” nel senso della capacità di adattarsi al meglio alle molteplici situazioni di trasporto e di fruizione.

Fino a qualche anno fa la caratteristica dell’impianto Tv era tipicamente “statica”: quelle antenne, quelle direzioni, quella centralina, quella tipologia distributiva (tipicamente in cascata con partitori e derivatori) che devono servire “prese TV” laddove servono e, ormai da tempo, con almeno due tecnologie distributive terrestre e satellite. E qui finiva il compito dell’impianto.

Ora occorre valutare con molta attenzione se per esempio la tipologia distributiva “in cascata” è sempre quella necessaria o forse sarebbe auspicabile una distribuzione “a stella”?

Nel punto di utilizzazione (presa TV) non serve anche una presa “dati”? Quindi il canale di distribuzione non è come un tempo solo “monodirezionale”: può necessitare della possibilità di interazione e magari di ricevere contenuti direttamente dalla “rete Internet” al televisore.

Serve una distribuzione indipendente dal servizio, dalla tecnologia distributiva (DVB-T/T2, DVB-S/S2, IP, …) e capace di “abilitare” qualsiasi apparato per l’utente.

La tecnologia adottata nella centrale di testa non può essere una tecnologia che “condiziona” una tipologia di contenuto o di apparecchio riceventi (set topo box o tv): le centrali di testa devono quindi essere “trasparenti” a qualsiasi canale e qualsiasi contenuto. Questo fa della centrale di testa un apparato “a prova di futuro”. Adottare soluzioni “proprietarie” anche se offerte “a costo zero o mascherato” significa contribuire a “chiudere” l’impianto con una obsolescenza che potrebbe manifestarsi a distanza di giorni o di settimane non solo di mesi e anni.

Se nel vecchio impianto “statico” l’unica via di accesso era costituita da “antenne”, queste devono essere affiancate da altre tecnologie di accesso cablate e wireless.

In definitiva, l’impianto di distribuzione Tv, che in genere comporta anche costi non trascurabili, deve garantire la propria funzionalità nel tempo e adattabilità alle mutate esigenze. Per questo deve utilizzare capacità distributive molto performanti sia come banda che come protocolli di trasporto, capace di servire apparti diversi, sicuramente sempre più “smart” e possibilmente in interazione tra di loro. Le tecnologie di “centrale di testa” non possono essere “scontate” o “di moda”: devono essere trasparenti a tutte le richieste di accesso dal mondo esterno sia wireless che cablato. Sconsigliate soluzioni tipicamente “proprietarie” che finiscono per limitare le libertà di accesso degli utenti ai servizi. Tutto questo soprattutto quando si parla di impianti centralizzati.

Un lavoro complesso ma anche di soddisfazione sia professionale che economica. Ma soprattutto porterà l’utente finale ad apprezzare nel tempo la soluzione che quindi sviluppa un rapporto di fiducia con il tecnico. Questo nei prossimi mesi ed anni diventerà sempre più evidente! Buon Lavoro