Nuovi impianti? No, unica infrastruttura multiservizio!

15/1/2015 16:00:00
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Nuovi impianti? No, unica infrastruttura multiservizio!
Dalla legge al mercato: ecco la necessità di acquisire “TECNICHE di INTEGRAZIONE di IMPIANTO”.

Nell’articolo 6 ter della legge 164 del 2014 si modifica il decreto del 6 giugno 2001, n. 380, aggiungendo l’articolo 135-bis : Norme per l’infrastrutturazione digitale degli edifici
Tale articolo definisce, per tutti gli edifici di nuova costruzione (o in casi di ristrutturazione) dopo il 1° luglio 2015, l’obbligo di:
1-essere equipaggiati con un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete.
Per infrastruttura fisica multiservizio interna all’edificio si intende il complesso delle installazioni presenti all’interno degli edifici contenenti reti di accesso cablate in fibra ottica con terminazione fissa o senza fili che permettono di fornire l’accesso ai servizi a banda ultralarga e di connettere il punto di accesso dell’edificio con il punto terminale di rete.


Il concetto di “un’infrastruttura fisica multiservizio” è una grande innovazione dal punto di vista impiantistico: significa che cambia il modo di pensare, progettare e realizzare impianti di telecomunicazioni digitali, domotiche, e per una infinità di altre applicazioni, fino ad oggi adottato.
Infatti l’impiantistica attuale prevede “una infrastruttura, per ciascun impianto” e quindi per “ciascun servizio”: Impianto videocitofonico, impianto TV, impianto allarme, impianto domotico, rete Lan, …
Ora il nuovo paradigma è “UNA INFRASTRUTTURA FISICA MULTISERVIZIO PASSIVA”
UNA INFRASTRUTTURA FISICA PASSIVA: la strutturazione “fisica” cioè concreta, tangibile, quindi la cablatura di cui si costituisce l’impianto è una o “unica”.
Occorre quindi realizzare “un solo impianto”!
Ma cosa significa “Impianto Unico”?

Tipicamente a ciascun impianto è stato fino ad oggi associato la propria tipologia di cavo: TV-coassiale, domotica-bus, rete LAN- cavo a 4 coppie UTP, …
Il passaggio tecnico e anche mentale che ora dobbiamo fare è pensare un impianto unico indipendentemente dal cavo, o per meglio dire dal suo portante fisico. Questo significa che pur potendo sfruttare portare portanti fisici “diversi” dovrò essere in grado di passare da uno all’altro, di “collegare” l’uno agli altri in modo che le applicazioni (da chiunque fornite) possano camminare propagandosi su mezzi diversi. L’unicità della infrastruttura consentirà quindi di rendere “interoperabili” i vari sistemi organizzando le varie applicazioni in modo che la somma delle funzionalità possibili sia molto più ampia e potente delle funzionalità di tutti gli impianti presi singolarmente. In modo che un solo terminale di utente sia in grado di utilizzare qualsiasi applicazione. Non è più richiesta l’associazione uno-a-uno “terminale-applicazione” (telefono-telefonate, televisore-TV, telecomando-Televisore, terminale videocitofonico, display videosorveglianza, touch screen-domotica, …).
L’aggettivo “PASSIVA” sta a significare che si fa riferimento ad apparati (cavi, partitori, derivatori, elettrici e/o ottici) che non dispongono di componenti di elaborazione di segnali (trasmettitori, ricevitori, amplificatori, transcodificatori,…) ma che si limitano a realizzare una “rete” intermodale di trasporto ad elevato livello qualitativo e trasparente alle vari tipologie di applicazione.


E non basta! Deve anche essere MULTISERVIZIO: quindi tutti i vari servizi, anche profondamente diversi tra loro, devono utilizzare questo unico impianto per la loro funzionalità. I servizi diversi possono essere forniti da “providers” diversi sia attraverso un rete cablata sia attraverso rete a radiofrequenza, ma altri servizi sono generati localmente nello stesso edificio o all’interno dei singoli appartamenti o uffici che stanno sullo stesso edificio e che quindi devono poter utilizzare la “stessa infrastruttura”
Quale è allora il significato di “multiservizio”?
Potremo per esempio pensare di suddividere le tipologie di servizi possibili che debbano viaggiare nella unica infrastruttura in relazione alla loro origine

1)Servizi che arrivano dall’esterno dell’edificio:

•Servizi forniti da providers di contenuti che tipicamente utilizzano grandi reti cablate: Telecom, Fastweb, Netflix, Google, …
•Servizi forniti da providers di contenuti su grandi reti wireless terrestri e satellitari: Tim, Vodafone,Aria, Linkem, Tooway, …
•Servizi di tipo Broadcasting su reti lineari: Rai, Mediaset, La7, Sky, Tvsat,…
•…

2)Servizi di comunicazione interni all’edificio:

•Sorveglianza e sicurezza
•Controllo energetico
•Automazione di edificio
•Automazione di appartamento
•Videocitofonia
•Rete LAN e WiFi di edificio
•Rete LAN e WiFi di appartamento e/o di ufficio
•…

Ecco allora il senso della seconda parte del 135bis delle Norme per l’infrastrutturazione digitale degli edifici.


2-Tutti gli edifici devono essere equipaggiati di un punto di accesso.
Per punto di accesso si intende il punto fisico, situato all’interno o all’esterno dell’edificio e accessibile alle imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione, che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio predisposta per i servizi di accesso in fibra ottica a banda ultralarga.

Ecco allora la necessità di acquisire “TECNICHE di INTEGRAZIONE di IMPIANTO”.